domenica 30 marzo 2014

RECENSIONE: La taverna dei sogni (Renato Mora)


Autore: Renato Mora
Editore: Aletti
Collana: Gli Emersi narrativa
Pagine: 316
Anno: 2013
 
 
TRAMA:
“E lascio alla mia unica figlia Denise la fotografia del matrimonio dei Mora, e la sepoltura di Esther Azzopardi, e la scatola che si trova dove sorge il sole, e gli oggetti ivi contenuti, perché possano illuminare di una felicità straordinaria la sua giovane vita.”

Evelyn e Denise sono due amiche inseparabili, che vivono la loro giovinezza tra i sogni d’amore e la passione per l’Arte. Una morte improvvisa, e un misterioso lascito, le porteranno alla ricerca di un segreto, celato nei monumenti di Milano: tra antiche contrade e vetuste leggende, le due ragazze si perderanno, per ritrovarsi al sorgere dell’Aurora…




Renato Mora è un appassionato studioso di tradizioni e storia di Milano, ed è anche uno pseudonimo usato dallo scrittore per riferirsi ai Mora presenti nel libro (il suo vero nome è Christian Rabbi). La Taverna dei sogni è il suo primo romanzo pubblicato nel 2013. Sono stata alla presentazione di questo libro, dopo la quale ho comprato il tomo, ispirata dalla trama e convinta dal nuovo "Dan Brown" della Brianza.
Così è stato definito da amici e conoscenti che hanno letto il suo romanzo, ma io non ho trovato nulla di tutto ciò nella sua trama.
E' stato terribile arrivare alla fine del libro, dovendo leggere dialoghi improbabili, tra la zia e la nipote, nomignoli che io non userei nemmeno col mio gatto e uno stile di scrittura che non mi ha trasmesso nulla.
La storia in sé è carina: si parla di un viaggio che le due protagoniste fanno, alla ricerca di indizi, cercando di risolvere un vecchio mistero perso nel tempo.
Sono riportate troppo lettere scritte tra i signori Mora e gli amici di Milano. Troppe ripetizioni, e pochi ma inaspettati colpi di scena.
Non do un giudizio totalmente negativo, ma non aspettatevi troppo da questa trama.

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