sabato 8 novembre 2014

RECENSIONE: Biglietto di terza classe (Silvia Pattarini)



Titolo: Biglietto di terza classe
Autore: Silvia Pattarini
Editore: 0111 Edizioni
Dati: 20/07/2013, 178 p.


Trama:
Lina è una ragazza di vent'anni che agli albori del '900 emigrò in America in cerca di fortuna. Il lungo viaggio per mare sul bastimento, con destinazione New York. Le paure durante la traversata, in terza classe, giù nella stiva, con emigranti che fuggivano dalla disperazione alla ricerca di una vita migliore. Il Nuovo Mondo, gli umilianti controlli sull'isola di Ellis, chiamata dai migranti "l'Isola delle lacrime". La nuova vita da cittadina americana. Le difficoltà, le lotte per i diritti delle donne e contro lo sfruttamento minorile. I pericoli e le avversità da affrontare. Infine l'amore, ma per questo ci sarà un alto prezzo da pagare.


Recensione:
Il libro di Silvia Pattarini mi ha sorpreso. E' una piacevolissima storia d'altri tempi, dolce e amara, piena di avversità e di grande coraggio.
Amo le storie con una protagonista femminile forte, e Lina ha dovuto prendere il coraggio a due mani e farsi strada nel mondo. Questo libro è anche un documento storico, dato che è tratto da una storia vera.
Ho sofferto con Lina, ho gioito con lei, in quel mondo così ingiusto e pieno di razzismo e diffidenza. Non è cambiato molto rispetto a oggi.
Silvia sa trasportare il lettore sulle navi che solcano gli oceani, tra i ricchi e i poveri della terza classe, tra la fame e la ricerca di lavoro, gli esami sugli immigrati, la mafia e la coesione tra tutti quegli italiani che si aiutavano in quel paese straniero, uniti dalla cultura, le tradizioni e la vita piena di difficoltà.
Ringrazio l'autrice di avermi dato la possibilità di leggere il suo romanzo, degno di essere letto per diletto e come documento storico su quegli anni difficili.


L'Autrice:
Silvia Pattarini è nata a Milano nel 1969. Diplomata in ragioneria, vive da sempre in Valtrebbia e ha tre figli. Ama viaggiare, ballare, collezionare minerali, scrivere poesie e potare le rose. "Biglietto di terza classe" è il suo romanzo d'esordio.





2 commenti:

  1. grazie per la bellissima recensione! Silvia.

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  2. “Biglietto di terza classe”, di Silvia Pattarini.
    Cosa c’è di più minuscolo di un ricordo?
    Può aleggiare invisibile in un profumo, affacciarsi dalla cornice di una fotografia o rimanere per anni in fondo a un cassetto, nell’improbabile forma di un biglietto d’imbarco.
    Ed è stupefacente constatare come un qualcosa di così piccolo possa comprendere tanto in sé; un’incredibile mole di eventi, traversie, sensazioni. E sofferenze.
    È proprio a partire un minuscolo foglietto rinvenuto a casa di un’anziana parente che l’autrice di questo racconto si cimenta nel ricostruire - seppure in versione blandamente romanzata - le vicissitudini di una sua antenata: Lina, figlia di agricoltori, nata negli avari anni che precedettero la Grande Guerra.
    Quella che ha inizio come una vicenda strettamente personale - la giovane protagonista costretta a emigrare oltreoceano - assume ben presto un contorno assai più ampio. Diviene la collettiva epopea di un intero popolo identificabile non dal paese d’origine, dalle proprie usanze e tradizioni, ma dalla comune necessità di fuggire dalla miseria.
    È così che la storia di Lina va a innestarsi in quello che è stato un fenomeno di enormi proporzioni. I confini fra il personale e il collettivo sbiadiscono, rivelando al lettore gli aspetti più oscuri e inquietanti di quello che qualcuno definì “sogno americano”.
    Gli anni sono passati, i sogni sono infranti e la realtà non fa sconti a nessuno.
    Restano però i ricordi di ciò che è stato, per chi è capace di trarne insegnamento.

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