1. Come sei diventato scrittore? Quando hai iniziato a scrivere?
Intanto grazie a tutte le lettrici e tutti i lettori, presenti, passati e futuri e grazie a te, Alessia, per questa bellissima possibilità!
Che dire, intanto per cominciare, benché io abbia ormai due romanzi e un racconto breve pubblicati, definirmi "scrittore" mi riesce ancora difficile. Sono un appassionato lettore e mi diletto nella scrittura, che è un passatempo e uno sfogo. Adoro immaginare storie, vedere l'evoluzione dei personaggi, creare intrecci... credo, però, che al momento gli Scrittori con la "s" maiuscola siano ben altri. Ho iniziato a scrivere in modo serio e continuativo in realtà abbastanza tardi, nel periodo universitario. Prima ero impegnato a leggere! Lo spunto che mi ha convinto a iniziare è un personaggio storico che mi ha molto appassionato: père Joseph, eminenza grigia del Cardinale di Richelieu.
2. Parlaci del tuo libro, cosa lo caratterizza? E perché secondo te i lettori dovrebbero leggerlo?
Sei amante dei libri? Hai sempre desiderato che i libri siano i veri protagonisti di una storia? Hai immaginato qualche volta che i libri che hai in casa abbiano una loro anima, una personalità? Se almeno una di queste domande ha come risposta un sì, sei nel posto giusto. La Polvere di Carta può essere letto come una favola per bambini o come un profondo viaggio in sé stessi, tutto sta nella sensibilità di ognuno.
Io credo che un buon libro debba far riflettere, anche quando si tratta di un romanzo abbastanza breve come il mio o di un romanzo di evasione. Ecco, nel mio racconto vorrei ci fosse tutto questo: divertimento, mistero, fantasia, ma anche tanti spunti di riflessione, ma non preoccuparti, non è un compendio filosofico o psicologico!
Tutto il racconto è ambientato in una libreria enigmatica, quasi ancestrale nella sua natura, all'interno della quale è difficile entrare se non si è addetti e questa libreria nasconde un grande e importantissimo segreto, un gioiello prezioso che va difeso a tutti i costi. Ma la vera natura della libreria, che poi si scoprirà, soffre rispetto a ciò che accade ai libri che stanno fuori da essa e, così, il gioiello, il tesoro che essa custodisce correrà un mortale pericolo.
3. Cosa ti ha ispirato questa storia?
Secondo alcuni Carlos Ruiz Zafòn e il film di animazione "Pagemaster", peccato che non abbia mai letto il primo né visto il secondo, per ora.
A dare il via a questa storia sono state le mie due passioni: la lettura e la storia. Ho sempre ritenuto la lettura un prezioso alleato, un mezzo per conoscere la realtà e per scoprire storie e mondi altrimenti impossibili. Quando ho iniziato a sviluppare il secondo interesse, la storia, e l'idea di questo racconto iniziava a frullarmi in testa, mi sono chiesto (Spoiler) quale potesse essere il destino dei libri che finiscono per essere dimenticati, abbandonati o addirittura mai conosciuti dal grande pubblico, quelli che restano chiusi nel cassetto o in un file sul computer. Ci deve essere, almeno nell'immaginare questa storia, qualcosa che abbia custodito tutto ciò che è stato scritto e abbandonato dall'inizio dei tempi a oggi... bene, questa è la storia di quel luogo.
4. Parlaci dei personaggi. Quale dei tuoi personaggi è il tuo preferito?
Come ho detto, i protagonisti principali sono i libri e, se avrai voglia di leggere questo libro, capirai ben presto perché. Siccome ho già fatto un piccolo spoiler e non voglio farne altri, i protagonisti che si muovono sulla scena e che tengono le fila del racconto sono tre: Enea, Max e Anna.
Enea è il vecchio proprietario della libreria, ormai in procinto di lasciare il suo lavoro di Custode a qualcun altro. Ha un carattere burbero e introverso ed è forse più preoccupato della sua libreria che del benessere del suo commesso in prova. In realtà ha un cuore d'oro e farà di tutto, fino alla fine, per aiutare il futuro Custode della libreria.
Max è il ragazzo, di cui parlavo, in prova alla libreria. Ama molto i libri, e anche per questo è stato scelto da Enea, e si trova a dover scoprire che quello che gli sembrava un tranquillo lavoro di libraio in realtà nasconde molto di più.
Anna è la fidanzata di Max, sono coetanei e si conoscono per via della comune passione per i libri. Anna arriva a racconto già iniziato ed è il valore aggiunto, è colei che scopre da sola quello che Max ha già imparato da Enea e si deve districare nei meandri e tra i pericoli di questa strana libreria.
I personaggi che ho elencato sono molto poco delineati non tanto per una mancanza di inventiva, ma volutamente sono nati così. Il motivo di questa scelta sta nel desiderio che avevo che ogni lettore si potesse identificare in uno o più d'uno di essi. Potrebbero essere tranquillamente tre miei modi di essere, quindi non ho un personaggio preferito in particolare, anche se mi ritrovo di più, per somiglianza ideale, in Max.
Ah, poi c'è il Mastro... ma lo lascio da scoprire a te!
5. C’è qualcosa di autobiografico nel tuo libro?
Ormai si dovrebbe essere capito... direi... Tutto!
In questo caso è proprio calzante il modo di dire "essere un libro aperto"... vi invito a scoprirlo!
6. Hai un autore preferito e/o che ti ha ispirato?
Amo definire questo racconto fuori da ogni genere. C'è sicuramente del fantastico, una punta di fantasy, un mistero da risolvere e un potere avverso, un'oscurità che si combatte solo attraverso il sacrificio. Mettendola in questi termini, non può che avermi ispirato J.R.R. Tolkien e "Il Signore degli Anelli" anche se nel mio romanzo non ci sono Elfi, Nani, Orchi, Ent e Hobbit... Adoro però anche la saga di Star Wars e della sua filosofia e dicotomia tra bene e male, ma anche la saga di Artù e dei suoi cavalieri o quella di Robin Hood e dei suoi ladri. Insomma molti sono stati gli spunti che sono confluiti in questa storia... è molto autobiografica, l'ho già detto?
7. E’ difficile scrivere? E farsi pubblicare?
Forse è più difficile scrivere che farsi pubblicare, ma non lo dico in senso negativo verso chi lavora dal lato editoria. Intendo dire che la scrittura è qualcosa che va allenato e che non bisogna mai accontentarsi.Bisogna sempre rileggersi e non dare mai per scontato che un'idea funzioni perché quando si stende sulla carta poi ci si rende conto che le cose non funzionano, banalmente perché "i personaggi fanno quello che vogliono" e vanno dove vogliono andare a seconda della loro personalità. Può sembrare assurdo, ma a me succede così. A parte le battute (ma nemmeno troppo) scrivendo vengono in mente tante idee diverse e la storia cambia man mano che si va avanti con le pagine. L'importante è avere un'idea di fondo, una struttura, un finale e un qualcosa che si vuole comunicare. Prima di passare al punto successivo, è bene far leggere la storia a qualcuno che ci conosce, ma che può essere abbastanza sincero da dirci se una cosa non va o no, se è bella o meno, se si può ritoccare o è da stravolgere, se è tutto comprensibile o lo è solo per me perché ho in testa la trama: un conto è pensare di aver scritto un capolavoro, un altro è averlo fatto davvero.
Farsi pubblicare può essere difficile perché oggi si legge poco in generale e si pubblica tanto: non demordere!
8. Cosa ne pensi del panorama editoriale italiano?
Sono stato un anno fa al salone del libro di Torino e più di recente al Book Pride a Genova e devo dire che ho trovato diverse proposte interessanti (anche se, ahimé, in questo caso non ho potuto acquistare tutti i libri esposti in tutti gli stands). Il panorama culturale italiano è sempre molto effervescente e produce ottimi risultati, bisogna solo scavare e andare a cercare anche là dove non si pensava possibile trovare qualcosa di bello.
9. Programmi per il futuro? Qualche romanzo in corso?
Notizia quasi fresca, è uscito da qualche mese il romanzo storico "1627" con Dark Abyss, stessa casa editrice de La Polvere di Carta! Avendo nel corso degli anni continuato a scrivere "seguiti" di questo romanzo, che sono nel famigerato "cassetto", mi sono concesso una pausa per andare a mettere le mani in pasta in un altro periodo storico... ma non dico di più, devo ancora terminare la fatica!
10. Quali sono i tuoi hobby?
A parte la scrittura, mi trovi a teatro come attore amatoriale e mi puoi ascoltare su tutte le piattaforme nel podcast che si intitola "La Storia Non Esiste", insieme al mio carissimo amico Matteo. Sbugiardiamo le false credenze e i miti che ci arrivano dal passato e che crediamo veri, raccontiamo aneddoti curiosi, svisceriamo il perché di certi modi di dire o affrontiamo temi che spesso sono dimenticati. Come amiamo dire spesso: diamo una gran quantità di spunti per stupire agli aperitivi!
11. Cosa ti piace leggere?
In realtà leggo quasi tutto. Manco solo nei romance, che proprio non fanno per me. Ho spaziato dalle "Cronache di Camelot" di White e "Excalibur" di Cornwell, a Ken Follett. Dalle "Cronache di Ambra" di Zelazny a "Hyperversum" di Cecilia Randall, a Sherlock Holmes, ma anche i gialli di Fred Vargas, Dune, gli ormai classici Harry Potter e Game of Thrones, il già citato Tolkien e la saga di Shannara. Mi è piaciuto moltissimo "Vox" di Christina Dalcher, i romanzi di Frank Schätzing e quelli di James Clavell, da cui è stata tratta la serie "Shogun". Leggo anche molti saggi storici riferiti a diversi periodi per lavoro e per preparare le puntate del podcast.
12. Dove scrivi di solito? E in quale ora del giorno/notte?
Di solito a casa, davanti al pc, ma se ho l'ispirazione giusta anche mentre sono fuori casa, dipende. Preferisco scrivere di giorno anche se molte idee posso anche buttarle giù di notte, ma in questo caso è meglio che le riprenda in mano nei giorni successivi, soprattutto se la stanchezza si è fatta sentire...