sabato 4 gennaio 2014

RECENSIONE: Un briciolo di fortuna (J. Conrad)


Grazie ad una gara di lettura a cui ho aderito sul blog ATTRAVERSO I LIBRI E QUEL CHE SERENA VI TROVO' ho trovato in biblioteca questo libro di Joseph Conrad, un racconto di mare, di capitani, di commercio e della piccola fortuna che vi trovarono.

La storia viene narrata in prima persona dal Comandante di un veliero, che arriva su un'isola per commerciare in Zucchero, ma la cui storia prende tutta un'altra piega.
Il libro descrive l'attrazione del Comandante per una ragazza del luogo, e il suo disinnamoramento, in quella società Ottocentesca piena di pregiudizi e convenienze.
Colpisce come Conrad riesca a rendere bene l'idea di come la vita di molte persone sia fortemente condizionata da alcune norme "sociali", che non premiano slanci affettivi ma solo la forma.

L'impressione finale del libercolo non è positiva, poiché sono ben pochi gli accadimenti, e la narrazione è tipica della società del tempo, con i suoi giri di parole e le convenienze a noi ormai estranee.
Però devo riconoscere che ho finito il libro in 2 giorni, e questo vorrà pur significare qualcosa.

Forse non sapete di come Joseph Conrad trovò la sua fortuna: la letteratura.
Nel 1888, a fare scalo a Port Louis è il veliero battente bandiera australiana Otago, comandato da colui che sarebbe passato alla storia della letteratura come Joseph Conrad.
Joseph Conrad, thanks to: www.notablebiographies.com

Lo scrittore di origini polacche, ai tempi dedito, ancora per poco, alla navigazione, rimase nell’isola per due mesi, durante i quali corteggiò due donne. Questa esperienza finì poi in un racconto lungo, Un briciolo di fortuna, uscito nel 1911 nel libro Tra terra e mare.

2 commenti:

  1. Ma lo sai che anche a me Conrad non è riuscito ad entusiasmare? Non è un autore facile..

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  2. Davvero!!! Comunque mi sono avvicinata a lui per la gara di lettura. Non sono amante delle storie di mare, ma qualche volta è bene variare e ampliare gli orizzonti. Se ci si ferma ai soli libri che amiamo, ce ne perdiamo moltissimi che potrebbero piacere.

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