Il bellissimo blog "Un Buon Libro Non Finisce Mai" ha finalmente svelato il vincitore della prima sessione del Contest Letterario "Narrami O Musa".
Il tema era "Il Viaggio", inteso in ogni sua forma e sfumatura. In questo LINK possiamo leggere il racconto vincitore, intitolato "Giro di Boa", scritto da Lara Corsini.
Un grosso Complimenti a questa scrittrice che ha avuto l'onore di vincere su una selezione di racconti.
Di seguito ecco il racconto vincitore: GIRO DI BOA
"Paralizzata. Sono più fissa di un vagone
abbandonato sulle rotaie di una stazione in disuso.
Flight no. XXX to Frankfurt International now
boarding at Gate…
Lo zaino si ammoscia sulle spalle, mentre cerco di
fissare il tabellone con le destinazioni. Controlli a posto. Carta d’imbarco
alla mano. Visto timbrato sul passaporto. Bagaglio da stiva che forse nemmeno
arriverà – ho la strana tendenza a perdermi le valigie, per distrazione mia o
altrui.
Basta. Ho tutto.
Tutto.
Perché, allora, me ne sto
andando?
“È una questione
di stile – mi disse una volta Antoine – o ce l’hai, o non ce
l’hai.”
“Cosa?”
“Il sangue
giusto. Quello che ribolle e brucia ogni volta che sta
fermo.”
“Ah.”
“Per esempio, tu
sei arenata.”
“Certo. –
risposi, senza convinzione.
“Parlo davvero.
Ti sei spiaggiata senza motivo. – insistette lui – Non te ne puoi stare
semplicemente così, immobile, convinta di essere già tutto quello che potresti
diventare.”
“Fino a prova
contraria, io lo sono. – ribattei, stizzita dal
discorso.
“Balle. Nessuno
lo è.”
“Quelli senza il
sangue che dici tu, allora?”
“Ma sono
diversi. – sbuffò, accendendosi una sigaretta – Chi non ha la verve giusta nelle
vene è chi tenta più disperatamente di fuggire.”
“Fuggire,
dici?”
“Certo. – annuì,
inspirando a fondo – Fuggire dal punto d’arrivo. Fuggire da sé
stessi.”
Vallo a capire, Antoine. Lui che il mondo l’ha già
saggiato in ogni suo aspetto, nei suoi quarant’anni non ha fatto altro che
fuggire, stando a come ne parla la gente. Infida, la gente di paese; prevalgono
le sue chiacchiere su qualsiasi scorta di dignità umana.
Eppure, forse proprio lui ha capito il meccanismo
per aprirsi al mondo. Ma invece che rivelarne la chiave di lettura, tende a
suggerire dei falsi indizi, cosicché solo chi è realmente motivato ne scopra la
menzogna e cerchi davvero di andare al succo delle cose, viaggiando per vie
alternative.
Fidarsi di una persona simile senza comprenderla è
pressoché impossibile.
Per quello lo scorso aprile, dopo due settimane che
Antoine aveva levato le tende verso non definita meta, ho deciso di mollare
tutto.
Perché dopo l’ennesimo modulo di bilancio, allo
stesso posto, al quarto anno di fila in praticantato ti rendi conto che forse le
tue priorità vanno riviste. Anche gettando le reti dove non avresti mai pensato
di poter pescare qualcosa.
Avrei potuto scegliere un altro mezzo. L’aereo mi
mette ansia. Non ho problemi con treni, bus, tram, navi, risciò. Ma,
imperterrita, scelgo sempre l’aereo. Mi viene istintivo, come istintivo mi
verrebbe da domandarmi il perché di quest’inclinazione. Come sempre, lascio
perdere.
La mia vita ha questa cadenza. Domande, tante
domande.
Domande su chi, su cosa o perché. Domande con se e
con ma, con i dubbi e con i forse.
Domande poste dagli altri, domande poste da me
stessa.
Di qualsiasi tipologia, domande che rimangono in
sospeso. Tipo quando ti proponi di fare qualche chiamata che hai in mente da un
po’ e poi, in un modo o nell’altro, finisci col dimenticarti semplicemente della
tua intenzione.
Lasci le cose a fermentare da sole e ti tagli le
prospettive. Puramente e causticamente quel che ho combinato negli ultimi
vent’anni.
“Non è un metodo così sbagliato, – mi suggerì
Antoine – semplicemente è mal interpretato e molto mal applicato. E a lagnarti
non è che migliori.”
Penso fosse in buona fede, col senno di poi. Mi
venne da insultarlo, all’epoca, ma me la prendevo pressoché con tutto. Con me
stessa, in prima linea. Con lui, per essere così criptico. E sempre con lui,
perché sapevo benissimo che aveva ragione.
Non volevo inserire la marcia giusta e avrei
continuato, imperterrita, a viaggiare con costanza sulla mia monotona
autostrada.
Almeno, così pensavo. Ma mi scattò qualcosa, quella
mattina al lavoro.
Uno di quei rari momenti di totale lucidità, in cui
finalmente intravedi la tua vita, che da una distanza considerevole inizia a
gridare per invitarti a raggiungerla.
Il mio capo mi rise in faccia, quando mezz’ora dopo
mi dimisi.“E dove pensi di andare, così? – sogghignò, mentre me ne andavo.
Mi fermai, la mano sulla maniglia. Avevo una risposta, la più semplice, completa e sincera che avessi mai potuto trovare. Quella che mi convinse che davvero quella scelta era opportuna.
“Con un po’ di fortuna, avanti. – gli dissi – Io vado avanti.”
Dopo quattro ore in questa posizione, l’ansia è totalmente svanita. Non subentra nemmeno la noia, come mi sarei aspettata. La consapevolezza di quell’“Avanti” pronunciato ad alta voce si fa sentire, forte e sicura. A vele spianate, sto giungendo alla svolta, quel giro di boa che, una volta compiuto, mi porterà nel tratto più complesso e meraviglioso del mare da affrontare.
Non fuggo, ma per la prima volta vivo.
Fuori dall’oblò, nubi sottili velano la visuale notturna sottostante.
Mi aspetta molto, al mio atterraggio. La comunità che mi accoglie ha molte difficoltà, ultimamente. Dovrò rimboccarmi le maniche e impegnarmi come non mai, per ogni minima cosa. Ma in fondo è quel che sono venuta a fare.
Sono finalmente in viaggio.
E vado avanti."
ED ORA SIAMO TUTTI PRONTI PER LA SECONDA SESSIONE !!!
Il nuovo tema è "LA MASCHERA"
scadenza : 15 gennaio 2014
Grazie mille per averne parlato *_*
RispondiEliminaPrego, dovere. La prossima volta però vinco io :-P
RispondiEliminaGrazie mille per la pubblicazione e per tutto! :) mi ha colto di sorpresa, ma è una cosa che fa piacere, ovviamente ;)
RispondiEliminaAlla prossima edizione!
*Ho dimenticato di firmarmi - sono Lara Corsini :P *
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