sabato 16 novembre 2013

RECENSIONE: E così vorresti fare lo scrittore (Giuseppe Culicchia)


E così vorresti fare lo scrittore è il libro dovrebbero leggere tutti quelli che vogliono pubblicare un libro e cercano in tutti i modi di realizzare questo sogno.

«Tu che stai leggendo queste mie righe sappi che nel presente libro userò la parola ‘scrittore’, almeno quando riferita a me, per pura e semplice convenzione, perché si sa che l’Italia pullula di scrittori, e chiunque abbia pubblicato non dico un romanzo o un racconto ma giusto una raccolta di poesie o anche solo una singola poesia si ritiene automaticamente tale. Anzi, di più: perché tra le Alpi e il Lilibeo esistono innumerevoli scrittori convinti di essere tali benché siano inediti, e questo nonostante da alcuni lustri si pubblichi ormai praticamente tutto.»

Queste sono le parole di Culicchia, ironiche, graffianti, molto dirette, che ci presentano un'anteprima di come sarà il dialogo tra lo scrittore e il lettore in tutte le 166 pagine del libro.
Giuseppe divide il tomo in 3 sezioni, cioè le tre fasi nelle quali si potrà trovare lo scrittore, dalla sua prima pubblicazione fino alla fama mondiale per le sue innumerevoli opere.
Partiamo dalla Brillante Promessa, appena pubblicata e con un discreto/buono successo. La seconda figura è quella del Solito Stronzo, cioè lo scrittore che è alla seconda pubblicazione, e niente di quello che scrive va bene ai critici (il romanzo è uguale al precedente o è totalmente diverso, e non piace in nessuno dei due casi). Il Venerando Maestro è ormai una figura riconosciuta e ammirata, ha alle spalle decina di pubblicazioni e viene invitato dovunque come ospite.
Questo libro è destinato a un pubblico potenzialmente molto vasto, visto che – com’è noto – in Italia sono più quelli che scrivono che quelli che leggono. Attenzione, però, non si tratta di un manuale di scrittura.
E' una sorta di guida a cosa gira intorno al mestiere di scrivere, passando per tutte le tappe che costellano la nascita e poi il consolidamento di uno scrittore: dalla correzione delle bozze al rapporto con l’ufficio stampa, dalla realizzazione della copertina alla costruzione del caso letterario, dalla prima presentazione in pubblico al dorato mondo delle Lettere italiane. Può darsi che ti possa tornare utile il giorno in cui sarai tentato/a di dire, alla tua prima intervista, che l’ispirazione ti arriva direttamente dal Cielo. Perché c’è chi lo dice, e con l’aria di crederci sul serio.
Intervista a Culicchia a "Pane Quotidiano" del 22 ottobre 2013

1 commento:

  1. Il mio primo commento dev'essersi perso nella rete. Dicevo che Culicchia mi è sempre piaciuto, dai tempi del Punkabbestia di TorinoSette, l'inserto de La Stampa. E mi piace l'idea che questo sia un libro sul mondo della scrittura, piuttosto che un manuale di scrittura...ce ne sono già tanti, del resto...

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