Titolo: La ragazza delle arance
Autore: Jostein Gaardner
Editore: Longanesi
Collana: La Gaja scienza
Pagine: 193 p.
Prezzo: 14,60 Euro
Anno: 2004
Trama:
Georg Røed ha quindici anni e conduce una vita tranquilla, come la maggior parte dei suoi coetanei. Ma un giorno trova una lettera che suo padre gli aveva scritto prima di morire e che aveva poi nascosto, affinché il figlio la potesse trovare una volta grande. In questa lettera il padre, Jan Olav, racconta la storia della "ragazza delle arance", una giovane con un sacchetto di arance incontrata un giorno per caso su un tram di Oslo e subito persa. Per Jan è un colpo di fulmine. Georg si appassiona a questo racconto, che si accorge riguardarlo molto da vicino e che pian piano gli svela ciò che è accaduto prima della sua nascita; un racconto attraverso il quale la voce del padre lo raggiunge da lontano facendolo riflettere sul senso della vita.Recensione:
Questo romanzo mi è stato consigliato dai miei alunni del
liceo: un adolescente che consiglia un libro al giorno d’oggi è una rarità, e
come tale va custodita e apprezzata. In effetti mi sono chiesta cosa ci potesse
essere di così avvincente per un ragazzo o una ragazza in un romanzo proposto
come compito delle vacanze. Ho letto altre opere di Gaarder e il suo stile
filosofico ma comprensibile ricordo aveva catturato anche me esattamente alla
loro età con “Il mondo di Sofia”. Anche “La ragazza delle arance” non fa
eccezione. C’è un incedere misterioso e accalappiante nella storia raccontata
dal padre di Georg, qualcosa che non ci fa smettere di leggere e ci fa
immedesimare in quel ragazzino che vede apparire dal suo passato il fantasma
della persona che non ha quasi fatto in tempo a conoscere, ma che tanto lo ha
amato. E cosa racconta questo padre? La storia più semplice e più interessante
che un figlio voglia ascoltare: la storia d’amore dei propri genitori. Leggendo
pagina dopo pagina mi sono detta che è esattamente questo ad aver colpito così
profondamente i ragazzi: qualcosa che si dava per scontato una volta, ma ora
non più, purtroppo, cioè che i propri genitori si amino, anche oltre la vita,
anche oltre la morte. A questo tema già di per sé sufficiente a tener desta
l’attenzione, si aggiunge anche la profonda domanda che il padre lascia al
figlio come compito: meglio non vivere e quindi non provare dolore oppure
meglio affrontare una vita costellata di poche ma intensissime gioie ma anche
da sofferenza e separazione? Georg non esita a formulare la sua risposta, e
noi?
Autore:
Jostein Gaarder (Oslo, 8 agosto 1952) è uno scrittore norvegese, che ha raggiunto la fama internazionale con il romanzo filosofico Il mondo di Sofia.
Gaarder ha studiato filosofia, teologia e letteratura. È stato professore di filosofia per dieci anni prima di dedicarsi alla professione di scrittore. Vive a Oslo con la moglie e i due figli.
Il suo primo libro è stato pubblicato nel 1986, divenendo ben presto uno dei più noti autori del suo paese, ma il successo internazionale è arrivato agli inizi degli anni novanta con il romanzo Il mondo di Sofia. L'opera, pubblicata in Norvegia nel 1991, è stata tradotta in una quarantina di lingue; in Italia è stata pubblicata nel 1994, ed ha vinto il Premio Bancarella nel 1995.
Appena approdata nel tuo splendido blog. Ho letto "La ragazza delle arance" molto tempo fa, ma ricordo che mi era molto piaciuto.
RispondiEliminaTi seguo.
Ciao!
RispondiEliminaAnche io ho letto questo libro (un po' di tempo fa) e l'ho adorato.
Amo il modo di scrivere di Gaarder così intrigante e pieno di fascino.
Ci fa molto piacere che apprezzi il modo di scrivere dell'autore.. ha un certo non so che...
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