domenica 15 marzo 2020

RECENSIONE: Fai bei sogni (Massimo Gramellini)



Titolo: Fai bei sogni
Autore: Massimo Gramellini
Editore: Longanesi
Uscita: 01/03/2012
Pagine: 209 pp.
Prezzo: 12,90 €



trama:
Fai bei sogni è la storia di un segreto celato in una busta per quarant’anni. La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere. 
Fai bei sogni è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra. 
Fai bei sogni è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti.  Massimo Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine, l’inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con passione e delicata ironia. 
Il sofferto traguardo sarà la conquista dell’amore e di un’esistenza piena e autentica, che consentirà finalmente al protagonista di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo.



recensione:
Questo libro stazionava da un po' nella mia libreria, perché sono sempre stata curiosa, e molti ne avevano parlato bene.
Posso iniziare col dire che mi è piaciuto, ma è un romanzo molto forte. E' la storia dell'autore, pieno delle sue paure, dei suoi problemi di gestione della morte in età prematura.
Ho sentito in ogni riga il suo dolore, le sue indecisioni, la sua paura di amare di nuovo, di non essere amato, di non poter più vedere la sua mamma, di non riuscire ad accettare la sua morte.
E' un viaggio nel dolore, misto alla voglia di lottare in questo mondo strano, crudele e indifferente. E' una lotta interiore, e anche con il padre anaffettivo.
E alla fine troviamo una scoperta sconvolgente, che ribalta ancora le carte, che rivolta il cuore del protagonista come un calzino. La solitudine che lo accompagna da una vita lo travolge ancora nell'ultimo suo atto.
E' un romanzo bello, scorrevole, vero e pauroso. Pieno di sentimenti contrastanti e dolcezza.



L'autore:
Massimo Gramellini (Torino, 2 ottobre 1960) è un giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano, vicedirettore ed editorialista del Corriere della Sera.
Nato a Torino da una famiglia originaria della Romagna, è stato sposato con Maria Laura Rodotà, giornalista e figlia del giurista Stefano Rodotà.
Interrotti gli studi in giurisprudenza presso l'Università di Torino, nell'autunno del 1985 inizia una collaborazione con la redazione torinese del Corriere dello Sport - Stadio.
Nel dicembre 1988 si trasferisce alla redazione romana de La Stampa, con frequenti trasferte a Napoli. L'anno seguente passa dal calcio alla politica, diventando corrispondente da Montecitorio. Da lì racconta la stagione di Mani pulite e la nascita della cosiddetta Seconda Repubblica. Nell'estate del 1993 è inviato di guerra nella Sarajevo sotto assedio.
Nel 1998 torna a Milano per dirigere Specchio, il settimanale de La Stampa, dove tra l'altro tiene una rubrica di posta sentimentale, Cuori allo Specchio. Dall’anno successivo è curatore di una rubrica in prima pagina de La Stampa, in taglio basso, il Buongiorno: un corsivo di ventidue righe a commento di uno dei fatti della giornata.

Michele Serra, Vittorio Zucconi e Massimo Gramellini al Festival internazionale del giornalismo di Perugia nel 2010
Nell'ottobre 2005 assume la vice-direzione de La Stampa. Collabora con la trasmissione televisiva Che tempo che fa di Rai Tre, dove ogni sabato sera commenta con Fabio Fazio i sette personaggi o fatti più importanti della settimana.
Ha pubblicato alcuni saggi che trattano della società e della politica italiana, un almanacco sui 150 anni della storia d'Italia (con Carlo Fruttero) e due serie di racconti sulla sua squadra del cuore, il Torino. Il 29 aprile 2010 è uscito il suo primo romanzo, L'ultima riga delle favole, una favola esoterica sull'amore che in Italia ha venduto oltre 250 000 copie ed è stata tradotta in vari Paesi. Il primo marzo 2012 è uscito il suo secondo romanzo, Fai bei sogni, che è risultato il libro più venduto del 2012, con oltre un milione di copie.
Per un passaggio del suo Buongiorno pubblicato su La Stampa del 24 ottobre 2014 («Le leggi valgono per tutti ed è inaccettabile che la comunità rom si arroghi il diritto di violarle con sistematicità, adducendo il rispetto di tradizioni che giustificano il furto e l’accattonaggio infantile»), Gramellini è stato denunciato all’Ordine dei giornalisti ed è stato oggetto di un esposto alla Procura di Torino per diffamazione e istigazione all’odio etnico-razziale da parte dell’Istituto di Cultura Sinta di Mantova, di Sucar Drom e dell’Osservatorio della Provincia di Mantova contro le discriminazioni.
A partire dall'autunno 2016, conduce il programma Le parole della settimana in onda il fine settimana, prima di Che tempo che fa.
Dopo aver trascorso 28 anni a La Stampa, il 21 gennaio 2017 saluta i suoi lettori con un ultimo Buongiorno. Dal successivo 13 febbraio collabora al Corriere della Sera.
Nel 2018 diventa docente all'Università IULM di Milano nel master di Arti del racconto, dove tiene il corso di "Informazione e storytelling".

Opere[modifica | modifica wikitesto]




#Challengejukebook2.0


1 commento:

  1. Grazie per questa recensione; mi hai ricordato di questo romanzo che avevo lasciato nell'anticamera delle letture! Mi capita spesso di imbattermi in citazioni dell'autore e sono sempre bellissime quindi dovrei leggerne un romanzo

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