venerdì 31 ottobre 2025

ROTTE DI LETTURA : Reading Challenge --> Classico di una Scrittrice : "Frankenstein" (Mary Shelley)


Titolo: Frankenstein
Autore: Mary Shelley
Editore: BUR Rizzoli
Pagine: 300 pp.
Uscita: 1999
Prezzo: 9,50 €



Trama:

Uno scienziato con l'ambizione di sconfiggere la morte, riesce ad assemblare un essere con parti di cadavere e ad animarlo; ben presto scopre a sue spese che sostituendosi alla Natura, ha di fatto sovvertito il suo ordine, donando la vita ad una creatura abominevole. Lo scienziato decide dunque di lasciarla al suo misero destino, convinto che non sopravvivrà. Invece il mostro sopravvive fra mille sofferenze e vuole tornare al suo creatore per scatenare contro di lui una tremenda vendetta. Questa la trama del romanzo con sui Mary Shelley è riuscita a sovvertire l'ordine naturale del genere gotico, fondando l'orrore su basi scientifiche, e rendendolo dunque ancora più tangibile e realistico.
Pur essendo un classico della letteratura, l'opera ha una carica innovatrice tale da gettare le basi della fantascienza, del genere thriller e action oltre che rivestire sapientemente l'orrore di sentimento, offrendo personaggi "veri" con cui è facile identificarsi; Mary Shelley riesce a narrare magistralmente il dramma dello scienziato che si è spinto troppo oltre, e la solitudine della sua creatura, tenendo viva l'attenzione dino all'ultimo colpo di scena, facendo sì che la sua opera lasci una traccia indelebile in chiunque la legga.



Recensione:

Ammetto che mi aspettavo una lettura impegnativa, ma Frankenstein mi ha stupito in positivo. Nonostante sia stato scritto nel 1818, il romanzo di Mary Shelley si legge con una fluidità sorprendente, grazie a una scrittura chiara, avvincente e ricca di tensione emotiva.

Uno degli aspetti che ho più apprezzato è la struttura narrativa a più voci: la storia si apre con le lettere del capitano Walton, poi prosegue con il racconto di Victor Frankenstein, recuperato dai ghiacci, e infine con la voce della Creatura, che confessa la sua sofferenza e il desiderio di essere accettata. Questo continuo cambio di prospettiva rende la narrazione dinamica e profonda, permettendo al lettore di vedere ogni lato del dramma umano che si consuma tra creatore e creatura.

Pensavo che il linguaggio potesse risultare pesante o antiquato, e invece ho trovato pochissimi termini desueti: la prosa resta elegante ma accessibile, molto più moderna di quanto immaginassi.

Ciò che colpisce, ancora oggi, è la potenza dei temi universali: la solitudine, il desiderio di conoscenza, il confine tra vita e morte, e soprattutto la responsabilità di chi “crea”. Mary Shelley riesce a fondere filosofia, scienza e sentimento in un racconto che non invecchia mai.

💬 In conclusione, Frankenstein è un romanzo che ho apprezzato molto più di quanto credessi, sia per la costruzione impeccabile che per la modernità del pensiero. Un classico che merita di essere (ri)scoperto, non solo per il mito del mostro, ma per l’intensità umana che lo attraversa.





L'autrice:
Figlia del filosofo William Godwin e di Mary Wollstonecraft, autrice della prima dichiarazione dei diritti delle donne e che muore poco dopo aver dato alla luce la figlia. Mary viene perciò cresciuta dal padre.
A 16 anni conosce Percy B. Shelley, già sposato, e a 17 anni fugge con lui in Svizzera. Si sposano e hanno tre figli di cui solo uno sopravvive. Il romanzo più famoso di Mary Shelley è Frankenstein, scritto tra il 1816 e il 1817 in Svizzera e deriva dalla proposta di Byron di scrivere ognuno un racconto dell'orrore.
Nel 1818 i coniugi Shelley si trasferiscono in Italia. Qui Mary scrive Mathilda (1819-1820).
Nel 1822 il marito muore e lei torna in Inghilterra con il loro unico figlio.


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