mercoledì 23 aprile 2014

RECENSIONE: In nome della madre (Erri De Luca)



TRAMA:
L'adolescenza di Miriam/Maria smette da un'ora all'altra. Un annuncio le mette il figlio in grembo. Qui c'è la storia di una ragazza, operaia della divinità, narrata da lei stessa. L'amore smisurato di Giuseppe per la sposa promessa e consegnata a tutt'altro. Miriam/Maria, ebrea di Galilea, travolge ogni costume e legge. Esaurirà il suo compito partorendo da sola in una stalla. Ha taciuto. Qui narra la gravidanza avventurosa, la fede del suo uomo, il viaggio e la perfetta schiusa del suo grembo. La storia resta misteriosa e sacra, ma con le corde vocali di una madre incudine, fabbrica di scintille.

RECENZIONE:
Questo piccolo libercolo trasmette una dolcezza senza fine, con tutte le paure di una madre in attesa dell'arrivo del suo primogenito. De Luca ci porta nel lato nascosto di Miriam/Maria, tra i suoi pensieri, tra le malelingue di paese, tra le braccia di Giuseppe che accoglie una vergine in stato interessante.
I semplici pensieri di Miriam/Maria accompagnano il lettore attraverso i mesi di attesa del figlio del suo Signore, nella serenità di quella giovane donna, nell'allegria di quella gravidanza, nella tristezza per quei concittadini che sparlano di quella coppia felice, in attesa prima del matrimonio.
E' stata una scoperta leggere questo autore a me sconosciuto. Mi hanno prestato questo libro con un giudizio quasi negativo. Io invece l'ho apprezzato, sorridendo coi due dolci protagonisti spaventati dal grande disegno di Dio.


L'AUTORE:
Enrico De Luca detto Erri (Napoli, 20 maggio 1950) è uno scrittore, traduttore e poeta italiano.
A diciotto anni, raggiunge Roma, dove prende parte al Gaos (Gruppo di Agitazione Operai e Studenti), gruppo che fonderà Lotta Continua a Roma.
In seguito, svolge numerosi mestieri in Italia e all'estero, come operaio qualificato, camionista, magazziniere, muratore. Durante la guerra in ex-Jugoslavia è autista di convogli umanitari destinati alle popolazioni. Studia da autodidatta diverse lingue, tra cui lo yiddish e l'ebraico antico, dal quale traduce alcuni testi della Bibbia. Lo scopo di queste che De Luca chiama “traduzioni di servizio" non è quello di fornire il testo biblico in lingua facile o elegante, ma di riprodurlo nella lingua più simile e più obbediente all’originale ebraico.
Pubblica il primo romanzo nel 1989, a quasi quarant'anni: Non ora, non qui, una rievocazione della sua infanzia a Napoli. È del 1999 il libro Tu, mio.
Collabora con articoli di opinione a diversi giornali.
Scrive occasionalmente anche di montagna, della quale si è più volte definito un grande amante. È amico e coetaneo di Mauro Corona, con il quale condivide sia la passione sportiva che quella letteraria.
Vive nella campagna romana. La vastità dei suoi interessi, le scelte di vita e la varietà dei mestieri intrapresi ricordano a volte il filosofo Ludwig Wittgenstein.

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