sabato 3 maggio 2014

RECENSIONE: Storia di una ladra di libri (Markus Zusak)


TRAMA:
È il 1939 nella Germania nazista. Tutto il Paese è col fiato sospeso. La Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l'inizio. Il giorno del funerale del suo fratellino, Liesel Meminger raccoglie un oggetto seminascosto nella neve, qualcosa di sconosciuto e confortante al tempo stesso, un libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato dai custodi del minuscolo cimitero. Liesel non ci pensa due volte, le pare un segno, la prova tangibile di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con sé. Così comincia la storia di una piccola ladra, la storia d'amore di Liesel con i libri e con le parole, che per lei diventano un talismano contro l'orrore che la circonda. Grazie al padre adottivo impara a leggere e ben presto si fa più esperta e temeraria: prima strappa i libri ai roghi nazisti perché "ai tedeschi piaceva bruciare cose. Negozi, sinagoghe, case e libri", poi li sottrae dalla biblioteca della moglie del sindaco, e interviene tutte le volte che ce n'è uno in pericolo. Lei li salva, come farebbe con qualsiasi creatura. Ma i tempi si fanno sempre più difficili. Quando la famiglia putativa di Liesel nasconde un ebreo in cantina, il mondo della ragazzina all'improvviso diventa più piccolo. E, al contempo, più vasto. Raccontato dalla Morte - curiosa, amabile, partecipe, chiacchierona - "Storia di una ladra di libri" è un romanzo sul potere delle parole e sulla capacità dei libri di nutrire lo spirito.  Questo libro è stato pubblicato con il titolo "La bambina che salvava i libri".


RECENSIONE:
Voi non potete avere idea di come mi senta dopo aver finito questo libro. Mi ha trascinato nella Germania nazista, alle porte della 2° Guerra Mondiale. Mi ha fatto soffrire per i morti, ho riso per la fisarmonica, le ginocchia sbucciate, un bacio mai dato, per tutti quei libri da leggere che Liesel amava sfogliare più volte.
Ho amato ogni riga di questo romanzo, così sciolto e scorrevole, fresco e ironico, con un narratore unico e imprevedibile.
Liesel vede il fratellino morire, viene lasciata a dei genitori adottivi dalla propria madre e cerca di imparare a leggere con il suo nuovo padre. Il signor Hans ha gli occhi d'argento e una dolcezza che traspare in ogni suo sorriso alla figlioletta, ad ogni suonata di fisarmonica, e nell'aiuto dato ad un giovane ebreo in fuga.
Mamma Rosa è uno scontroso armadio dal pugno di ferro, ma ama la figlia adottiva senza falsità e col cuore in mano.
L'amico Rudy è un giovane scapestrato, con la tendenza a cacciarsi nei guai e una voglia matta di baciare Liesel.
La Morte è un'attenta osservatrice, una grande lavoratrice, e si sente sopraffatta dagli uomini, dalla loro cattiveria, dal loro impegno nel farla lavorare notte e giorno, e nel loro attaccamento alla vita anche nei momenti più impensati.
Ringrazio Zusak per aver narrato questa dolce e amara storia, per avermi fatto amare un romanzo sulla grande guerra, per avermi reso più leggero il cammino attraverso la persecuzione degli ebrei, e per avermi fatto viaggiare al fianco della Ladra di Libri.

1 commento:

  1. anche io l'ho amato questo libro, l'ho letto due anni fa circa ed è meraviglioso *O*

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