sabato 27 novembre 2021

RECENSIONE: Il grido della Rosa (Alice Basso) - Anita #2


Titolo: Il grido della Rosa
Autore: Alice Basso
Editore: Garzanti
Uscita: 20 Maggio 2021
Pagine: 304 pp.
Prezzo: 16,90 €


TRAMA:

Lavora per una rivista di gialli.
Per amici ha dei detective dei libri.
Grazie a loro trova la verità.

Torino, 1935. Mancano poche settimane all'uscita del nuovo numero della rivista di gialli "Saturnalia".
Anita è intenta a dattilografare con grande attenzione: ormai ama il suo lavoro, e non solo perché Sebastiano Satta Ascona, che le detta la traduzione di racconti americani pieni di sparatorie e frasi a effetto, è vicino a lei. Molto vicino a lei. Alla sua scrivania Anita è ancora più concentrata del solito, ancora più immersa in quelle storie, perché questa volta le protagoniste sono donne: donne detective, belle e affascinanti, certo, ma soprattutto brave quanto i colleghi maschi. Ad Anita sembra un sogno. A lei, che mal sopporta le restrizioni del regime fascista. A lei, che ha rimandato il matrimonio per lavorare. A lei, che legge libri proibiti che parlano di indipendenza, libertà e uguaglianza. A lei, che sa che quello che accade tra le pagine non può accadere nella realtà. Nella realtà, ben poche sono le donne libere e che non hanno niente da temere: il regime si fregia di onorarle, di proteggere persino ragazze madri e prostitute, ma basta poco per accorgersi che a contare veramente sono sempre e solo i maschi, siano uomini adulti o bambini, futuri soldati dell’impero. E così, quando Gioia, una ragazza madre, viene trovata morta presso la villa dei genitori affidatari di suo figlio, per tutti si tratta solo di un incidente: se l’è andata a cercare, stava di sicuro tentando di entrare di nascosto. Anita non conosce Gioia, ma non importa: come per le sue investigatrici, basta un indizio ad accendere la sua intuizione. Deve capire cosa è successo veramente a Gioia, anche a costo di ficcare il naso in ambienti nei quali una brava ragazza e futura sposa non metterebbe mai piede. Perché la giustizia può nascondersi nei luoghi più impensabili: persino fra le pagine di un libro. La nuova protagonista nata dalla penna acuta di Alice Basso ha conquistato tutti: le classifiche dei libri più venduti, i lettori che sono già fan della Ghostwriter Vani Sarca e la stampa più autorevole. Anita è entrata nel cuore di chiunque ami il potere dei libri, le investigazioni ricche di misteri e le protagoniste uniche nel loro genere.


RECENSIONE:

Questo secondo romanzo, con protagonista la dattilografa Anita, è ancora più bello e ilare del primo. Finalmente vediamo più sfavillio negli occhi della ragazza e di Sebastiano, il suo capo, che tornano felicemente ad indagare su un caso di omicidio, un'ingiustizia bella e buona.
L'autrice sa descrivere e sa muoversi nella Torino degli anni Trenta, curando l'ambientazione e i dettagli in maniera magistrale.
La penna di Alice Basso scorre meravigliosa, facendo divorare le pagine come bere un bicchiere d'acqua. La scrittura è incalzante, l'ironia e l'avventura ti catturano. Ho sempre amato la penna di Alice, graffiante, divertente, ironica e molto scorrevole. Ti fa leggere un libro di 300 pagine in 3 giorni, anche se hai un lavoro in ufficio, la casa da mandare avanti, e due figli da seguire, più il marito.
Questa autrice italiana è una delle più brave sulla scena narrativa attuale. E' una delle mie preferite, e vorrei leggere all'infinito i suoi prossimi romanzi, nei secoli del secoli.


L'AUTRICE:
Alice Basso è nata nel 1979 a Milano, e ora vive in un ridente borgo medioevale fuori Torino. Lavora per diverse case editrici come redattrice, traduttrice, valutarie di proposte editoriali. Nel tempo libero finge di avere ancora vent'anni, canta e scrive canzoni per un paio di Rock Band. Suona il Sassofono, ama disegnare, cucina male, guida ancora peggio e di sport nemmeno a parlarne.



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