mercoledì 24 novembre 2021

RECENSIONE: Il morso della vipera (Alice Basso)



Titolo: Il morso della vipera
Autore: Alice Basso
Editore: Garzanti
Pagine: 320 pp.
Uscita: 2 Luglio 2020
Prezzo: 16,90 €


TRAMA:

Il suono metallico dei tasti risuona nella stanza. Seduta alla sua scrivania, Anita batte a macchina le storie della popolare rivista Saturnalia: racconti gialli americani, in cui detective dai lunghi cappotti, tra una sparatoria e l'altra, hanno sempre un bicchiere di whisky tra le mani. Niente di più lontano dal suo mondo. Eppure le pagine di Hammett e Chandler, tradotte dall’affascinante scrittore Sebastiano Satta Ascona, le stanno facendo scoprire il potere delle parole. Anita ha sempre diffidato dei giornali e anche dei libri, che da anni ormai non fanno che compiacere il regime. Ma queste sono storie nuove, diverse, piene di verità. Se Anita si trova ora a fare la dattilografa la colpa è solo la sua. Perché poteva accettare la proposta del suo amato fidanzato Corrado, come avrebbe fatto qualsiasi altra giovane donna del 1935, invece di pronunciare quelle parole totalmente inaspettate: ti sposo ma voglio prima lavorare. E ora si trova con quella macchina da scrivere davanti in compagnia di racconti che però così male non sono, anzi, sembra quasi che le stiano insegnando qualcosa. Forse per questo, quando un’anziana donna viene arrestata perché afferma che un eroe di guerra è in realtà un assassino, Anita è l’unica a crederle. Ma come rendere giustizia a qualcuno in tempi in cui di giusto non c’è niente? Quelli non sono anni in cui dare spazio ad una visione obiettiva della realtà. Il fascismo è in piena espansione. Il cattivo non viene quasi mai sconfitto. Anita deve trovare tutto il coraggio che ha, e l’intuizione che le hanno insegnato i suoi amici detective, per indagare e scoprire quanto la letteratura possa fare per renderci liberi.


RECENSIONE:

Questo libro lo aspettavo. Il ritorno di una delle mie scrittrici ironiche preferite mi ha galvanizzata. Questo romanzo è di per sé molto bello, curato in ogni minimo particolare, dove noto ricerche approfondite per l'ambientazione, il periodo storico, il vestiario dell'epoca, e anche l'aria che si respirava grazie al Duce.
La trama e la protagonista sono molto belle, ma Anita mi ha entusiasmato meno di Vani Sarca (la protagonista dei precedenti romanzi di Alice). Anita è una facilona, una che non ha amato studiare a scuola, un po' credulona e un po' ignorante. Non è stupida, però crede che la sua bellezza sia il carattere fondamentale e distintivo per lei e per ogni ragazza del tempo. E anche quel metro di giudizio che usano gli uomini quando la guardano.
Comunque ho apprezzato molto il suo coinvolgimento casuale in un omicidio di tanto tempo fa. Ho immaginato subito anche l’intesa tra lei e Sebastiano. Leggerò sicuramente il seguito.


L'AUTRICE:

Alice Basso è nata nel 1979 a Milano e ora vive in un ridente borgo medioevale fuori Torino. Lavora per diverse case editrici come redattrice, traduttrice, valutatrice di proposte editoriali. Nel tempo libero finge di avere ancora vent'anni, canta e scrive canzoni per un paio di rock band. Suona il sassofono, ama disegnare, cucina male, guida ancora peggio e di sport nemmeno a parlarne.


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