Trama:
La spada dei Sanada è il secondo tomo delle Cronache dell'acero e del ciliegio, l'ambiziosa tetralogia giapponese di Camille Monceaux, iniziata con La maschera del No. L'autrice riporta il giovane lettore in questa epoca remota, affascinante quanto concitata. Ichiro è faticosamente riuscito a fuggire da Edo, ma è a pezzi: la scomparsa Hiinahime lo ha devastato e ora si ritrova di nuovo a dover ripartire da zero. Trascorrerà l'inverno nascosto in un remoto tempio in compagnia di Shin, il suo inseparabile amico, ma nessuno può sfuggire troppo a lungo dal proprio passato. Ichiro è sempre deciso a vendicare la morte del maestro, che gli ha fatto da padre e al tempo stesso intende esaudire il suo ultimo desiderio: restituire cioè una misteriosa spada a un potente signore di Osaka. Per riuscirci Ichiro si unirà al clan dei Sanada, e parteciperà alle sanguinose battaglie della guerra civile che sta dilaniando il Giappone. Nella fortezza eretta dagli avversari dello shogun per opporsi alla sua tirannia, sta per compiersi il destino del ragazzo.
Recensione:
Avventuroso proseguo della saga giapponese più famosa di questi tempi. Il piccolo Ichiro si trasforma in un giovane uomo, combatte i suoi demoni, passa un sacco di guai e troverà la sua strada della spada. Questa saga è un viaggio nel vecchio Giappone, tra battaglie campali, combattimenti efferati, tradimenti, tradizioni dimenticate e onore. E' una storia bellissima, piena di coraggio, amicizia e crescita. Le avventure di quel piccolo trovatello diventano più grandi di lui, lo mettono alla prova e lo portano all'estremo. Spesso il narratore della storia è lo stesso protagonista, che lotta tra l'amore e l'onore, che cerca di sapere chi è, e alla fine lo scoprirà per caso. Il ritmo è incalzante, e la penna fluida.
Lutto, ninja, fortezza.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo.
L'Autrice:
Camille Monceaux, classe 1991, è un'esordiente, la prima ad essere pubblicata in Francia da Gallimard. Da sempre appassionata di cultura giapponese, si tuffa nella sua prima saga, scrivendola mentre viaggia in giro per il mondo, seguendo fedelmente lo stile dei grandi della letteratura del Paese del Sol Levante che tanto ammira.
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